domenica 13 novembre 2022

Ancora tu? Non dovevamo vederci più?

Ancora tu? Non dovevamo vedeci più?
Eppure il tuo ritorno è stato una nuova grande scuola di vita, il momento del discernimento, quell’attimo nel quale riesci a comprendere tante cose. È il momento della crescita interiore, dell’introspezione profonda, della valutazione e rivalutazione di momenti che pensavi dimenticati o importanti o insignificanti. La malattia può essere il momento dell’inversione di rotta, della saggezza, dello sguardo limpido verso tutto ciò che si ha intorno, verso se stessi e la vita intera. È il momento delle scelte importanti  della chiarezza ma soprattutto è il momento del coraggio e della forza. È il tempo della consapevolezza, della lucida analisi e della valutazione di se stessi. È il tempo in cui tutto ci appare diverso e si è intolleranti verso tutto ciò che per noi è futile e secondario. Ma per qualcuno può essere anche un altro tempo. Quello del buio totale.
Siamo tutti diversi nell’affrontare questa prova. Credo che solo nel dolore profondo dell’anima si riesca a capire il vero messaggio a noi destinato. Sta a noi, poi, continuare la vita con le nuove consapevolezze. Il problema è che sei solo in questa nuova visione delle cose. Perché dopo quello che hai passato, dopo tutto quello che hai visto, che hai sofferto, credi di avere il diritto di cercare il tuo equilibrio e la tua serenità seguendo le tue regole e non quelle degli altri.
Quando i dottori ti dicono che tutto è andato bene ti senti un “sopravvissuto”. Potevi morire e invece sei ancora vivo. Ti hanno dato un’altra possibilità! Sai benissimo che l’eventualità del ritorno è elevata; sei conscia che il tuo fisico non è più quello di prima e che dovrai convivere con un mucchio d’acciacchi; non dimentichi mai che non farai più progetti a lunga scadenza e che cercherai di stare bene oggi. Poi, domani si vedrà. Punterai alle cose che credi ti possano rendere felice, perché tu sei importante, tu devi essere il centro della tua vita. La malattia t’ha semplicemente insegnato che devi combattere per vincere il nemico. Di qualsiasi fottuta natura si tratti. Le cicatrici che hai sulla pelle col tempo sbiadiscono. Quelle che hai nell’anima saranno le tue nuove compagne di vita e t’aiuteranno a non dimenticare. Ti diranno parole nei momenti del silenzio profondo e ti ricorderanno che, comunque vadano le cose, non si deve mai perdere la speranza, non si deve mai smettere di lottare e di credere in se stessi … non si deve mai perdere la voglia di vivere ... Mai!

venerdì 31 luglio 2020

Io qui, tu lì

"Io qui, tu lì.
Viviamo una vita parallela.
Ci svegliamo in letti diversi, sempre con un lato un po' più freddo, sempre con un paio d'occhi in meno da guardare.
Un caffè al volo quando va male o una tazza di latte con due biscotti da bagnare.
Viviamo in parallelo, tra una giornata di pioggia ed una di sole. Diversamente, allegramente, pesantemente ma viviamo e sudiamo questa vita che a volte abbracciamo per farla sembrare meno dura, altre, la prendiamo a calci per le tante prove che ti chiede di superare.
Viviamo una vita parallela tra alti e bassi, tra fregature e arrabbiature, tra sorrisi capovolti e risate fragorose, tra amicizie e passeggiate, tra un cinema ed un piatto di spaghetti allo scoglio. Viviamo bene nonostante la mancanza, nonostante la distanza, nonostante. Viviamo parallelamente tutto questo ed altro, ma l'amore, l'amore che abbiamo incollato addosso, di incontrarsi, non ha smesso mai."

martedì 25 settembre 2018

23 settembre 2018

Mi sono innamorata di lui, quando ho riconosciuto la stessa mia forza di carattere. Mi sono accorta di esserne innamorata, quando ogni pensiero correva a cercarlo.
Mi sono innamorata prima del suo cuore, e poi dei suoi modi di fare. Mi sono innamorata della sua voce, dio che voce!
Mi sono innamorata dei suoi occhi e delle sue labbra, mi sono innamorata dei suoi sguardi. E più mi innamoravo di lui, e più finivo con imparare ad amare me stessa.
E mi innamoro ancora di lui, ogni giorno, ogni momento, ogni istante.
Credo che continuerò ad innamorarmi di lui ogni giorno della mia vita.

(Mya Antares)

sabato 24 marzo 2018

L'amore


Io ho il mio concetto forse strano di amore. Che non è certo continua seduzione, o scenate, o una tetta che sbuca fuori o un mazzo di fiori.
Amore per me è voltarmi e sapere che ci sei a proteggermi le spalle anche se distanti. È cercare la tua mano e trovarla, lì accanto. È parlare... tuffarmi tra le tue braccia, i tuoi discorsi e il profumo che indossa la tua pelle. È riconoscerti tra mille, tu con la tua voce ed i tuoi occhi. È rispetto l'amore. È tornare anche dopo un grande litigio, che mette in crisi i momenti mai il cuore. È resistenza l'amore. Mica uno può esser sexy, strabiliante o super eroe sempre... quelli son film e nient'altro. L'amore vero è sacrificio, è dolore a volte. È distacco spesso e poi ritorno. Son notti stretti a scaldarsi dal freddo o a far dolce l'amore. È conoscenza dell'animo dell'altro. È cura. È andare insieme a fare la spesa e ritrovarsi a sorridere perché io in perenne dieta infilo nel carrello qualcosa di dolce. È il tuo sguardo che ogni giorno mi sussurra che con me sei felice. È la tua telefonata per sapere se ho avuto problemi con la neve o semplicemente per dirmi "sto tornando a casa". È il mio "scrivimi quando arrivi a casa" e i nostri buongiorno appena apriamo gli occhi o la buonanotte come ultimo pensiero della notte. Sono i fine settimana insieme... ed i silenzi che sanno di serenità. L'amore vero è come un libro, di quelli che tieni sul comodino o in grembo durante un lungo viaggio in treno. È un percorso non facile. È una mano stretta stretta alla tua. È guardare insieme la stessa direzione ed urlare dentro "Io con te ci voglio invecchiare". L'amore sei tu, sono io. L'amore siamo noi!

venerdì 5 gennaio 2018

Sesso o amore: questo è il problema!

Fare l’amore è una delle esperienze più importanti e belle che si possano vivere insieme ad un’altra persona. Ci sono persone che sostengono di fare sempre l’amore e altre che dicono di avere sempre rapporti sessuali. Quel che è certo è che non esiste una sola risposta giusta, ma che ogni persona è distinta e percepisce le situazioni in modo diverso.
A volte basta uno sguardo per capirsi con una persona: se ci guarda, sappiamo esattamente cosa vuole dire, senza che siano necessarie parole.
Fare l’amore significa divertirsi. 
Divertirsi con qualcuno, condividere momenti piacevoli crea una grande intimità e complicità. A volte, per proteggerci, ci manteniamo seri, anche se il senso dell’umorismo e l’autoironia sono qualità che creano empatia e che favoriscono l’avvicinamento.
Fare l’amore significa dimostrare affetto. 
Fare l’amore non significa solo stare a letto con un’altra persona e avere un rapporto sessuale. Fare l’amore significa accarezzare, guardare un’altra persona, godersi l’intimità che si crea insieme.
L’affetto, inoltre, si dimostra aiutando e sostenendo la persona che amiamo quando ne ha bisogno, dandole un abbraccio quando è triste, mostrando il nostro supporto con una semplice carezza.
Fare l’amore significa essere se stessi. 
La sessualità include molte più cose che il proprio atto sessuale, perché non si tratta solo di condividere il letto con qualcuno, fare sesso e sparire. La sessualità può manifestarsi in mille modi: una semplice passeggiata mano nella mano, uno sguardo profondo davanti la luce di una candela, il semplice sfiorarsi, un messaggio fuori orario, un incontro in un luogo inaspettato.
Sembra che abbiamo paura di essere noi stessi; non temiamo che vedano il nostro corpo nudo, ma nascondiamo la nostra anima nel profondo, affinché nessuno la veda.
Serve coraggio per mostrare chi siamo e come siamo, per mostrare i nostri difetti, le nostre virtù e le nostre miserie. Tuttavia, solo essendo noi stessi potremo godere di una relazione piena con un’altra persona, smettendo di essere il personaggio che decidiamo di interpretare e permettendoci di essere chi siamo.

domenica 10 dicembre 2017

Gli aggettivi dell'amore

Cos'è l'amore? Quante volte abbiamo sentito questa domanda: tante volte l'abbiamo chiesto e altrettante ci è stato chiesto.
Mille volte è stato detto: "L'amore è un sentimento". Elementare...più in generale scolastica questa risposta.
Riduttiva dico io...perché l'amore è un sentimento forte, tanto forte che non tutti hanno questa forza e quindi non tutti sanno amare. Ognuno di noi ha un passato...il proprio vissuto rende la persona unica e allo stesso tempo fragile e vulnerabile. Non puoi conoscere il vissuto di una persona  e, quindi, la persona stessa finché non lo ascolti...e lo ascolti quando ti siedi accanto a lei  e ti apre il suo cuore e anche tu apri il tuo cuore.
L'amore è un sentimento pauroso. L'amore spaventa perché spesso incontriamo una persona bella ma ci spaventa. Abbiamo paura di amare perché abbiamo sofferto e abbiamo paura di soffrire ancora. Ma se senti che è la persona giusta buttati a capofitto, rischia, lotta, ama e lasciati andare alle emozioni.
L'amore, quindi, è emozione!
L'amore è un fiore perché va coltivato come un fiore...ogni singolo giorno. Non c'è nulla di più bello che trovare qualcuno simile a te, con le tue stesse ferite e paure. Qualcuno di puro e sincero con cui puoi essere finalmente te stesso. Cosa rara ma quando succede non lasciartelo scappare!

domenica 15 ottobre 2017

23 settembre 2017...mi sto giocando il cuore...

Un giorno, quando meno te lo aspetti incontri una persona, incroci il suo sguardo e la parte più intima di te già sa che ti cambierà la vita, ma tu invece, incurante, sorvoli e procedi per la tua strada come tutti i giorni. Arriva sera, ti sdrai sul letto e ti viene in mente quello sguardo e inaspettatamente percepisci una strana emozione che fa vibrare il tuo corpo... E’ la tua parte più intima che ha deciso di farsi sentire, ti vuole felice, ti vuole viva e ti fa pensare che quella persona potrebbe essere la tua metà perfetta. Inizia così....provando a capire se anche lui pensa la stessa cosa e un giorno gli sguardi si incrociano, i sorrisi si fanno più maliziosi e finalmente si scambiano due parole... poi tre... poi quattro. Poi un caffè e finalmente arriva la sera giusta!
E’ li per te... imbarazzata lo guardi, lo riguardi, lo ascolti e speri che ti baci, che venga travolto dalla stessa passione che sta facendo vibrare il tuo corpo. Ti sfiora la mano e l’eccitazione sale ai piani superiori di un grattacielo, li dove sei più vicina al cielo dove tutto è più blu, misterioso e infinito. Vi guardate e le sue labbra sfiorano le tue... cosa stai facendo? Ti sei rimbecillita? Una quattordicenne illusa!!! No! Ci pensa la tua parte più intima a bloccare questi futili pensieri e ti lascia cadere inerte tra quelle labbra, e quelle braccia... ma è inebriante quella sensazione che ti fa sentire viva, anche il solo sentire i suoi capelli scivolare fra le tue dita ti fa scoprire come anche il tatto possa farti vivere delle emozioni a occhi chiusi.
Pensi di chiudere gli occhi per abbandonarti a lui e far cadere ogni tua difesa (è così che hai sempre vinto la parte più intima di te... è così che perdevi la razionalità!)...non questa volta...questa volta ti stupisci perché vuoi guardare il suo viso e incrociare il suo sguardo....vuoi guardare il volto di chi sta entrando nella tua vita in punta di piedi per non fare rumore...lui è così...ma non sa ancora che dentro te ha già fatto tanto rumore!

domenica 27 novembre 2016

E' quasi Natale


Ciao papà,
è quasi Natale e tu non ci sei!
La tua morte è per me un trauma enorme, ed è come se fosse iniziato ieri, tanto è pungente questo dolore, che mi ha investito come una botta sorda, senza parole, ed io ora trovo quelle da dirti.
Trovo il tempo di un sorriso, amaro, nel pensare che forse saresti orgoglioso di me ora per come provo ad affrontare la vita senza te, ma soprattutto sorrido dell’ironia della vita, che nella morte restituisce la dimensione più vera, l’essenza, a tutte le cose.
Io e te ci capivamo al volo, e quando ti vidi morto pensai che volevo ancora le tue parole, e che il nostro dialogo non poteva interrompersi così.
Tra noi c’era un’armonia perfetta, una simbiosi totale, e benché siamo stati insieme 40 anni non era ancora abbastanza, ero ancora avida della tua presenza, della tua voce, della tua risata, di tutti quei momenti in cui la vecchia quercia non si era ancora piegata e mi donava ancora la sua pace.
Eri un uomo con il dono di farsi voler bene da tutti. Così brillante e generoso di sé che chiunque, uomo o donna, ti donava subito la propria amicizia, e ti apriva immediatamente il proprio cuore.
Mi manchi papà...uso la parola papà, quella che ho sempre scelto pensando a te, perché soltanto gli ultimi mesi della malattia e la fragilità mi hanno mostrato una parte che è sempre stata nascosta dal tuo essere un uomo rigoroso, talvolta severo, spesso inflessibile.
Voglio dirti grazie, per avermi insegnato la vita. Per essere stato un esempio, pur con le tue imperfezioni di uomo, e avermi fatto capire quanto sia importante guardare più in là del proprio naso e allenare la mente e il cuore a pensare in grande pur restando con i piedi per terra.
Ti vedo ancora, come fosse adesso, metterti al centro dell'attenzione insieme agli amici di sempre, in quel tuo modo buffo e improvvisato, con quell'ironia che ha sempre conquistato tutti i presenti e allargato la loro bocca al sorriso.
Ed è anche per questo che tutti ti hanno voluto bene.
Sono frammenti di memoria per me indelebili, che mi aiutano a disegnare i contorni della tua anima, adesso che non hai più un corpo.
Sono momenti preziosi, dentro la valigia che mi lasci sulla strada della vita, che contiene il tuo insegnamento più importante: l’onestà. Quella che hai sempre avuto...quella a cui, grazie a te, non saprò mai rinunciare.
Papà, quando sto in silenzio mi sembra ancora di sentire la tua voce....e certe sere mi ritrovo ancora ad apparecchiare per tre....
Uno è il mio dolore, quello di averti perso, una è la mia domanda: sei sereno ora? Domanda a cui non c'è risposta, domanda che mi rifarò ogni giorno della mia vita…
Ma se è vero che chi muore ci guarda da lassù, allora spero che tu mi assista e che sia orgoglioso di me, perché di me stessa non lo sono per le troppe scelte sbagliate che ho fatto, per tutte le volte che ti ho fatto andare su tutte le furie…
Tante sono le cose che avrei voluto dirti, tutte quelle parole che un po' per imbarazzo, un po' per orgoglio non si dicono tra padre e figlia… ma che si trasmettono col cuore!!! Ed io e te ci amavamo tanto anche se non ce lo siamo mai detti...
Ciao papà.

lunedì 21 settembre 2015

alla mia mamma...

A TE, CHE SAI AFFRONTARE LA VITA CON LA FORZA CHE SPESSO MANCA A ME, A TE CHE CI SEI SEMPRE, NONOSTANTE I MIEI DIFETTI E LA MIA TESTA CHE SPESSO NON ASCOLTA, A TE..CHE RITROVO DOPO OGNI SCONFITTA PRONTA A SORREGGERMI E A DARMI LA FORZA DI RISALIRE, A TE..CHE SEI IL MIO SOLE QUANDO TUTTO IL RESTO SEMBRA RABBUIARE, A TE MAMMA CHE DI QUESTA VITA HAI CONOSCIUTO LA SOFFERENZA E DELLA SOFFERENZA NE HAI SAPUTO FARE FORZA, A TE CHE SPESSO MI VEDI ALLONTANARE PERCHÉ LA VITA, QUESTA VITA A VOLTE METTE A DURA PROVA E L’UNICA SOLUZIONE PER USCIRNE A VOLTE PER ME È LA SOLITUDINE, A TE CHE COMUNQUE SIA SIAMO STATE SEMPRE “IO E TE”, A TE DICO GRAZIE, PER I RIMPROVERI CHE MAI HO SAPUTO ACCETTARE, PER LE LACRIME CHE MAI HAI POTUTO VERSARE, PER I SORRISI CHE IL BUIO DELL’ANIMA SPESSO SOFFOCAVA, A TE CHE ERI SOLO UNA BAMBINA E CHE PER ME SEI DOVUTA DIVENTARE DONNA TROPPO PRESTO, A TE CHE SPESSO NON HO SAPUTO CAPIRE O NON HO VOLUTO..
PERCHÉ  UN FIGLIO È EGOISTA, PRETENDE SEMPRE TUTTO SENZA DARE, A TE CHE DA DONNA ADESSO GUARDO CON ALTRI OCCHI ED ANCHE SE SPESSO NON È STATO FACILE..TI GIURO MAMMA CHE SE DOVESSI RINASCERE ALTRE MILLE VOLTE..PER ALTRE MILLE VOLTE RISCEGLIEREI TE PER GUIDARMI IN QUESTO CAMMINO! TI AMO, TUA FIGLIA!

(di: Serena Takdeer)

lunedì 25 agosto 2014

Da un letto in prestito...

"17.06.2014"
«Nonostante tutte le perdite e le privazioni che ho subito, io amo ardentemente la vita, amo la vita per la vita e, davvero, è come se tuttora io mi accingessi in ogni istante a dar inizio alla mia vita [...] e non riesco tuttora assolutamente a discernere se io mi stia avvicinando a terminare la mia vita o se sia appena sul punto di cominciarla: ecco il tratto fondamentale del mio carattere; ed anche, forse, della realtà». (cit. Fëdor Dostoevskij)

venerdì 31 gennaio 2014

È ora....

È ora di stendere le mie bianche vele alla leggera brezza di sud-est che mi annuncia essere giunta l’ora di partire ancora una volta verso quella linea dell’orizzonte che la mia barca non raggiungerà mai. Ma dietro quell'orizzonte ci sono altre terre, altri amici che vorrei conoscere meglio prima di doverli lasciare.
Destino del marinaio, sempre insoddisfatto, perché pensa che, sull'altra riva, sempre più lontano, debba trovarsi quel che cerca.

(Bernard Moitessier)

domenica 10 novembre 2013

Reggio Calabria tra fiaba e realtà...


Si sa che le guide e i portali turistici aggiungono qualcosa di pittoresco e a tratti irreale ai luoghi e alle città che descrivono... è una strategia innocente per attrarre l'attenzione del lettore / utente, il quale affascinato e con la curiosità stuzzicata al punto giusto sarà spinto a visitare quel luogo. Non ci vedo nulla di male... anche perché su una guida o sito internet del genere non si può certo parlare dei problemi sociali, del degrado delle periferie o peggio ancora dell'emergenza rifiuti, dell'abusivismo edilizio o di corruzione e collusione mafiosa... ci sono altri contesti in cui parlare di ciò... e di certo ci sarebbe a lungo da discutere...
Ci tengo a dire che Reggio è molto di più di quello che le varie guide turistiche o portali turistici contengono...
Non racconterò le origini e la storia di una città del Sud la cui identità culturale, a prima vista, sembra seppellita insieme con gli antichi palazzi e monumenti... non dirò della Città della Fata Morgana, né del fascino accattivante del suo Lungomare dove si può passeggiare per più di un chilometro con un panorama mozzafiato e una fresca brezza marina, né delle suggestioni dei paesaggi, della vegetazione, dei colori del mare, ora azzurro ora blu, e dei profumi della zagara e del bergamotto...
Sarebbe ipocrita da parte mia non ammettere che quello che Reggio Calabria ha vissuto in questi ultimi tre anni è la pagina più triste della Città ma agli occhi attenti di chi vive nella mia città (per nascita o professione) non sfugge l'esistenza di un'altra Reggio che mai nessun foglio di carta o pagina internet può contenere...
Mi riferisco a chi convinto che uno scontrino può fare la differenza si riempie la macchina o la borsa di cartacce per non sporcare una via già deturpata. Ai molti che la lasciano per andare ad affermarsi altrove con la "vergogna" di essersene andati perché "le cose" non sono riusciti a cambiarle, ma con nel cuore e nell'anima il desiderio di farlo, ed infine costretti a lasciarla portano con sé questa città con la rabbia e la malinconia di chi lascia pur amando tanto, ma tornano magari solo per rivederla, e si comportano come innamorati delusi, perché da dove vengono "l'autobus passa ad orario". A chi non accetta di essere spettatore silenzioso di una crisi e si rimbocca le maniche ogni giorno per cercare di cambiare qualcosa, perché convinto che anche il mare è fatto di tante gocce..e vi assicuro che gli esempi sono tanti: a cominciare da chi fa chilometri per differenziare la spazzatura di casa perché nella zona dove abita i cassonetti della differenziata non ci sono o sono inagibili, per finire da chi nella zona sud della città è stata vista munita di guanti mentre riponeva, con pazienza, nel cassonetto la spazzatura che altri avevano lasciato fuori...tutto ciò senza clamori ma sotto lo sguardo attento ed ammirato di una cara amica con cui insieme mi inchino davanti a quest'esempio di amore vero nei confronti della propria città.. città che, purtroppo, subisce spesso e proprio da parte dei suoi cittadini d'origine e/o adottivi, offese ed affronti di ogni genere.
Quindi, se vogliamo attaccare non attacchiamo la città e le sue bellezze, ma il modo di governarla consolidatosi attraverso una gestione sfacciatamente privatistica della cosa pubblica... la differenza è enorme... non si sputa nel piatto dove si mangia!

“Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.
Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte.
Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, immagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie.
È un luogo sacro questo.
Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto azzurrissimo, sotto i metalli scintillanti dell’aurora, sotto le porpore iridescenti dell’occaso, è appiattata, dicono, la morte; non quella, per dir così, che coglie dalle piante umane ora il fiore ora il frutto, lasciando i rami liberi di fiorire ancora e di fruttare; ma quella che secca le piante stesse; non quella che pota, ma quella che sradica; non quella che lascia dietro sé lacrime, ma quella cui segue l’oblio.
Tale potenza nascosta donde s’irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza.
Ma ne è rimasta come l’orma nel cielo, come l’eco nel mare.
Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia.”

(Giovanni Pascoli, "Un poeta di lingua morta", Pensieri e discorsi, 1914)

sabato 3 agosto 2013

quasi un decennio

Con l’ultimo bonifico (in realtà ho appena scoperto che è il penultimo perché la mia deformazione professionale ha evidenziato dei conti fatti male...) desidero intervenire su un pezzo della mia vita lungo quasi un decennio…
Non so quante volte mi è capitato di pensare a cosa avrei scritto in questo intervento.... anche se a dire la verità data l'amarezza degli ultimi tempi (avete presente l’impressione di camminare sul filo del rasoio?) avevo anche pensato di andarmene senza dire nulla.....
Ebbene si, ho deciso di lasciare! il 18 gennaio 2013 mi ha visto andar via da quella che è stata a lungo la mia seconda casa...quella che a volte diventava la prima...quando le ore che ci dividevano dal prossimo incontro erano davvero poche...
Per questo devo ringraziare in parte la mia perseveranza e caparbietà....
Per questo mi sento di consigliare a tutti coloro che hanno un sogno o delle "ambizioni"  di crederci e non mollare!
Tante le persone con cui ho lavorato, riso, scherzato e imprecato in questi anni di collaborazione. Sono stati anni vissuti davvero intensamente, quasi in apnea sempre di corsa ad inseguire progetti, clienti, fatturati, incassi, organizzazioni e report dei colleghi! Certo a volte mi sono fatta anche inseguire...dai fornitori! 
Questa corsa non sarebbe stata fatta con il sorriso sulle labbra, se non avessi avuto un gruppo di amici, prima che colleghi.
Dopo quasi un decennio porto a termine un allegorico “viaggio” durante il quale ho conosciuto una pluralità di esseri umani: capi, colleghi, ex colleghi, amici, collaboratori, clienti e fornitori e un particolare "padrone di casa".
Un pensiero comunque va a tutti i miei colleghi, a quelli in servizio e a quelli che non ci sono più, dal più simpatico a quello che mi ha fatto di più irritare (i sorrisi senza i nervosi non si godono fino in fondo), ai più amici che colleghi che mi hanno dato la forza per superare ogni ostacolo, ogni pena quotidiana, ogni incomprensione; con tutti ho cercato sempre di confrontarmi ed insieme, o perlomeno, con la maggior parte, abbiamo lavorato con lealtà e stima.
Ognuno mi lascerà un ricordo, anche la persona più silenziosa, quella con la quale ho avuto sporadici scambi di battute, fosse solo per il fatto che mi ha accompagnato in  questo vero e proprio viaggio.
Buona fortuna a tutti dal profondo del mio cuore!
Potrei raccontarne tante, ma preferisco chiudere pensando che a qualcuno mancherà la mia presenza come a me mancherà la presenza di qualcuno.
Nella mia quotidianità ho sempre cercato ciò che unisce, convinto che l’unione fa la forza; con caparbietà ho sempre chiesto la massima collaborazione da tutti, consapevole che si può operare bene anche rivestendo ruoli diversi, illudendomi a volte che i rapporti fossero improntati alla massima lealtà ed operosità. Indubbiamente, molte cose potevano essere ancora fatte o potevano essere fatte meglio; se ciò non è avvenuto è stato per involontaria inadeguatezza e non per scarsa considerazione dei problemi.
Ho imparato che non si può fare tutto da soli, sono indispensabili per andare avanti i compagni di viaggio "adeguati", quelli che ti danno gli stimoli giusti.....
Ma quando parlo di stimoli giusti non mi riferisco solo al sostegno che ho ricevuto da tutti coloro con cui ho instaurato il giusto “feeling” ma anche ad altri tipi di stimoli......
Pertanto grazie anche a chi....mi ha fatto sentire solo un numero...non ha creduto in me ...è stato incapace di creare un gruppo armonioso.... tutti questi "stimoli" mi sono stati indispensabili per non mollare!
Quindi voglio ringraziare e salutare le persone che in questi 9 anni e 4 mesi mi sono state vicine nei momenti belli e non, tutti coloro che hanno condiviso con me questo cammino che, non c'è bisogno che ve lo dica, è stato davvero duro ma a volte ha saputo regalarmi dei momenti felici...

giovedì 20 giugno 2013

Incontri

Incontriamo persone perfette,
in alcune tappe della nostra vita,
perfette nella loro imperfezione,
perfette per come le vediamo noi.
E tante volte, tantissime volte,
il momento è quello sbagliato.
O le incontriamo troppo tardi,
quando abbiamo già legami forzati e indistruttibili,
o, addirittura, è troppo presto,
e non è ancora "tempo" per legami solidi.
Ho passato un sacco di tempo a credere
che fosse ingiusto, che si potesse rimediare,
che si potesse far qualcosa,
della serie "alla fine vissero tutti felici e contenti",
ma la verità è che i finali sono già scritti,
da qualcuno che ha preferito farlo prima di noi.
E non possiamo fare altro che tenerci quei legami così,
un po'a metà, un po' consumati.
Alla fine, credo, chi deve tornare ritorna,
altrimenti, eran solo persone  il cui compito era insegnarci qualcosa.
Tutto qui.
Forse non è giusto, ma non è neanche sbagliato.
(Gin)

mercoledì 20 marzo 2013

Addio


I veri addii scattano nella mente, sono silenziosi. 
Sono i più veri, i più pericolosi. 
Sono quelli che tieni per te.
E puoi anche continuare a sentirla una persona. 
Non ti avrà più se l’hai salutata dentro.
                                                                                     
(M. Bisotti)

martedì 8 gennaio 2013

Il palcoscenico della vita


Non è importante come entri nel palcoscenico della vita degli altri, l’importante è l’uscita di scena; quindi prendi fiato, sorridi comunque sia andato lo spettacolo e fai il tuo inchino migliore. Ma soprattutto, non concedere mai il bis ad un pubblico che non lo merita.
(da Il difetto di Amanda; Tumblr)

domenica 6 gennaio 2013

Poesia


Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.

(Elena Oshiro)

venerdì 23 novembre 2012

Cos'è l'amore...


“Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me: l’amore è sapere tutto su qualcuno, e avere voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. L’amore è la fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far vergognare. L’amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una stanza e ti sorride.”
(Albert Einstein)

domenica 21 ottobre 2012

Poesia del 21 ottobre

Mi piaci silenziosa, perché sei come assente, mi senti da lontano e la mia voce non ti tocca. Par quasi che i tuoi occhi siano volati via ed è come se un bacio ti chiudesse la bocca.
Tutte le cose sono colme della mia anima e tu da loro emergi, colma d'anima mia. Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima ed assomigli alla parola malinconia.
Mi piaci silenziosa, quando sembri distante. E sembri lamentarti, tubante farfalla. E mi senti da lontano e la mia voce non ti arriva: lascia che il tuo silenzio sia il mio silenzio stesso.
Lascia che il tuo silenzio sia anche il mio parlarti, lucido come fiamma, semplice come anello. Tu sei come la notte, taciturna e stellata. Di stella è il tuo silenzio, cosi lontano e semplice.
Mi piaci silenziosa perché sei come assente. Distante e dolorosa come se fossi morta. Basta allora un sorriso, una parola basta. E sono lieto, lieto che questo non sia vero.
(Pablo Neruda)

venerdì 19 ottobre 2012

Poesia del 19 ottobre 2012

Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà fosse una concessione. E ringraziassi ed obbedissi. Sono libera nella vittoria e nella sconfitta. La mia prigione è la mia volontà. E al mio desiderio non impartiscono ordini!
(Joumana Haddad)

mercoledì 10 ottobre 2012

C’è poco da festeggiare!



Nutro dei forti dubbi sul fatto che lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è un atto che può risolvere i problemi della Città, anzi ho il timore che rischia seriamente di aggravare e mortificare i disagi e le difficoltà già presenti in città.
Dallo Stato ci si deve aspettare ben altro tipo di intervento che carri armati per la strada e tre Commissari che, anche se sono fermamente convinta che verranno a svolgere al meglio il lavoro che sono chiamati a fare, paralizzeranno la Città.
È evidente ci sia ben poco da festeggiare!
Ora davvero la Città deve reagire con responsabilità ed orgoglio!
(Città = cittadini, partiti, imprese, associazioni)
Tutti dobbiamo rispondere e respingere l’etichetta di città mafiosa nuovamente attribuitaci, senza continuare a scadere nelle polemica e nella faziosità che hanno vergognosamente contraddistinto il dibattito degli ultimi tempi. Perché il problema delle infiltrazioni mafiose non è un problema di destra né di sinistra, ma un problema che trasversalmente coinvolge tutti, e l’arrivo dei commissari è una sconfitta per tutta Reggio, poiché significa che la Città tutta non ha saputo rispondere adeguatamente al suo più grosso problema, quello mafioso.
Onestamente la cosa che mi rattrista di più e mi mortifica come cittadina di Reggio è il fatto che la politica in questi ultimi due anni ha dimostrato di non sapersi fare carico delle proprie responsabilità, ma è stata solo capace di rendersi protagonista di uno squallido teatrino di rancori, pettegolezzi ed antagonismi non solo fra fazioni contrapposte, ma anche all’interno delle stesse coalizioni.
Così abbiamo assistito ad un continuo e ridicolo bombardamento mediatico atto a danneggiare ed offendere senza ritegno ogni parola ed azione, anche solo presunta della controparte, finanche scadendo nel pettegolezzo; perdendo di vista lo scopo di tutto ciò e con il solo effetto di non avere cura e prospettiva per una città che invece di essere amministrata veniva ad essere mortificata in ogni settore.
Eppure i segnali per la parte destra c’erano già e invece di responsabilizzare partiti ed amministratori verso un percorso nuovo ed in prospettiva per la Città, così come si era discusso in campagna elettorale, ci hanno  regalato lo scioglimento.
Dalla parte sinistra non ho visto alcun progetto né idea di Reggio Calabria e del suo futuro.
Evidentemente a destra e a sinistra l’amore per le poltrone è più forte dell’amore verso la propria Città.
Questa politica così irresponsabile da destra a sinistra non mi da fiducia, non mi fa ben sperare.
Potrò sembrarvi pessimista, ma penso che nemmeno di fronte a questa nuova stagione di ulteriore e tragica difficoltà per la Città, i partiti riusciranno a fare quadrato intorno a Reggio e ricominceranno a discutere serenamente e a “lavorare” per Reggio!
Devo dare ragione a chi sostiene che “non si può guarire un male con lo stesso male”.
Per questo oggi serve discontinuità rispetto al passato!
Il popolo di Reggio non può lasciare operare da solo uno o più commissari che arrivano da fuori e che di Reggio e dei reggini non conosce nulla se non l’onta di cui sono stati macchiati.

Spero di essere riuscita a far capire perché non mi sento di festeggiare la mortificazione del commissariamento e dell’onta di Città mafiosa!

giovedì 21 giugno 2012

Il rumore del cuore

"Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso.
Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.
Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio.
Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.
Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore.
Se rumore c'è, è interno.
Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire.
Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male.
Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo.
Ecco cosa sembra e che rumore fa.
È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti.
L'amore è così... Nessuno ne è indenne.
È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore.
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente".

lunedì 18 giugno 2012

Non ti amo come fossi rosa di sale

Non ti amo come fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco,
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

Ti amo come pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori,
e grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il denso aroma che sale dalla terra.

Ti amo senza sapere come, né quando, né da dove,
ti amo direttamente senza problemi né orgoglio,
ti amo così perché non so amare altrimenti
che in questo modo in cui non sono e non sei,
tanto vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio
sonno.

Pablo Neruda

mercoledì 9 maggio 2012

ma perché proprio ora?!?

E poi lentamente, molto lentamente, dimentichi.
Le persone, quelle che sembravano indelebili sbiadiscono a poco a poco.
Dimentichi. Li dimentichi tutti quanti.
Persino quelli che dicevi di amare e quelli che amavi veramente. Sono gli ultimi a scomparire.
E una volta che hai scordato abbastanza, puoi amare qualcun altro.
(G. Zevin)

martedì 3 aprile 2012

Il senso del viaggio

Si possono percorrere milioni di
chilometri in una sola vita
senza mai scalfire la superficie dei
luoghi né imparare nulla
dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio
sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia
da raccontare.

Camminando si apprende la vita
camminando si conoscono le cose
camminando si sanano le ferite
del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.

Niente può cancellare il ricordo del
cammino percorso.

(Rubén Blades)

mercoledì 21 marzo 2012

io non l'ho detto

Io non l'ho detto ancora al mio giardino
Per non perdermi d'animo.
E non mi sento ancora tanto forte
Da rivelarlo all'ape.

Non ne farò parola nella strada,
Perfino le botteghe stupirebbero ch'io
Timida ed ignorante come sono,
Abbia l'audacia di morire.

Non devono saperlo le colline
Dove tanto ho vagato,
Né posso dire ai miei boschi diletti
Il giorno dell'addio.

(Emily Dickinson)

giovedì 15 marzo 2012

"Il quadro mai dipinto"

Sai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro. L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te... per sempre.
                                                                                               (da Il quadro mai dipinto di Massimo Bisotti)

domenica 12 febbraio 2012

una poesia ma non solo...


Per ogni estatico istante
Dobbiamo pagare un'angoscia
In pungente e tremante rapporto
Con l'estasi
Per ogni ora d'amore
Aguzze elemosine d'Anni
Amari spiccioli contesi
E Scrigni colmi di lacrime!

(Emily Dickinson)

martedì 27 dicembre 2011

CHANGE

Notavo come è stato diverso questo Natale 2011...in tutto.
Tutto intorno mi è sembrato diverso, come vedere un film con la moviola!
Meno traffico, meno negozi affollati, niente corsa contro il tempo per gli ultimi regali!
forse è solo una mia sensazione o ancora una volta è colpa della crisi ma tutto mi è sembrato meno!
Ed io...vogliamo dirla tutta? io non ho mai amato il Natale...i vicini che il giorno prima ed il giorno dopo nemmeno ti salutano in quei giorni si lanciano in abbracci, baci... gesti affettuosi direte voi! peccato che ci sono solo in quel giorno: gli altri 364 giorni dell'anno continuano ad occupare il tuo posto riservato nel cortile condominiale o a svuotare la tovaglia giù dal balcone incuranti che sotto ci sei tu ed i tuoi vestiti oppure urlano a mezzogiorno come a mezzanotte tanto se dormi non è colpa loro!?!
Non sto invecchianodo sopportavo le falsità anche meno dieci anni fà...
Certo sto cambiando...anzi sono già diversa rispetto ad un anno fà.
Diversa in che cosa o come penserete...non saprei...
Se guardo le feste degli anni precedenti ho la sensazione che a viverle è stata un altra me, quasi una gemella a cui ho lasciato il posto e di certo in quel tempo (non sto per raccontarvi una parabola non temete!?!) non avrei scommesso di ritrovarmi in questo stato attuale.
Ho preso coscienza che non tutti mi vogliono bene, che le mie valutazioni non sempre si rivelano giuste così come le scelte che ho fatto. Peggio è stato scoprire di aver fatto l'investimento sbagliato e non parlo di soldi!?!
Adesso si volta pagina e mi butterò in una nuova ed entusiasmante avventura...non riparto da zero perchè porto con me l'esperienze, professionali ed umane, acquisite negli anni già vissuti.
Buon viaggio a chi come me è appena scesa da un treno e sta per prenderne un altro!

martedì 22 novembre 2011

Campagna pubblicitaria choc per Benetton con i Grandi della Terra

La nuova campagna di comunicazione firmata Benetton è stata recentemente presentata e come forse avrete sentito ha sollevato un mare di polemiche. La campagna presentata da Alessandro Benetton ed ideata dal team di designer e creativi della moda e della comunicazione sociale di Fabrica, vede come tema centrale il bacio tra leader politici e religiosi mondiali: Benetton però ha voluto osare, forse un po’ troppo, dato che nelle fotografie vediamo personaggi di spicco come Barack Obama, Angela Merkel o Nicholas Sarkozy.In particolare l'immagine del Papa che bacia un imam non è piaciuta al Vaticano, che annuncia azioni legali per tutelare il Pontefice. C’era anche una foto di Berlusconi con la stessa Merkel: anche quella ritirata, ma solo perché il Cavaliere non è più premier. Immagini chiaramente frutto di fotomontaggi anche perché il leader mondiali si baciano sulla bocca: chiaramente le polemiche non si sono fatte attendere e più o meno tutti si sono detti scandalizzati da questa scelta. Ma forse era proprio questo l’obiettivo del marchio, che dieci anni dopo le pubblicità di Toscani era tornato a far parlare di sè, ed ora fa immediata marcia indietro. Ma qualcuno si è domandato il messaggio ‘UNHATE’, che significa? semplicemente uno stop hating lanciato dal simbolo della maglieria Made in Italy, senza mettere dei limiti per divisioni religiose, economiche, socioculturali, un invito ai leader e gli abitanti del mondo a combattere la ‘cultura dell’odio’.

martedì 25 ottobre 2011

Non si può morire giovani

È orribile morire giovani, ed ancor più terribile lo è quando la Morte giunge nella vita di un ragazzo che probabilmente non si è ancora posto il problema di morire.

Non si può morire quando non si è conosciuto il sapore della vita, quando lo si è ancora appena assaporato. Dio stesso non vorrebbe vicino a sé chi non ha gustato l’agrodolce dell’essere nati.

C’è chi dice che non avrebbe voluto altra morte di quella che ha avuto.
Ho i miei dubbi. Probabilmente non è così.
Sicuramente avrebbe voluto vivere l’Amore che iniziava a vivere, gustare la famiglia che aveva, gustarsi il frutto del suo talento.

Suppongo che non avrebbe desiderato che la sua ultima immagine fosse quella di un corpo abbandonato su di una pista. Scoordinato. Senza forma.

Buon viaggio Campione.

martedì 31 maggio 2011

non mi muovo

"Ero felice, non ci si accorge mai di esserlo, Angela, e mi chiesi perchè l'assimilazione di un sentimento così benevolo ci trovi sempre impreparati, sbadati, tanto che conosciamo solo la nostalgia della felicità, o la sua perenne attesa".
da "Non ti muovere" di Margareth Mazzantini

lunedì 16 maggio 2011

Il respiro non serve e… sei ancora.

E’ sempre presto per l’ultimo viaggio,
impavida l’hai affrontato.
Noi non siamo migliori per essere rimasti,
ma solo incoscienti.
Possa la tua essenza librarsi libera nell’aria,
nei boschi, sui mari e nei cieli rossastri.
Quando rugiada tornerai o, semplice soffio,
vibra ancora un istante,
l’istante che racchiuderà una nostra consapevolezza.
L’avorio velo, in adagio, non ha colpa.
Le gentili pieghe della stoffa son proprie tue.
Il respiro non serve e… sei ancora.
La stessa luce che ti cerca non è più luce,
i riflessi non riflettono e l’aria non capisce.
Donati ancora, riequilibra le leggi,
all’interno di quel mondo anche nostro che
solo per una manciata di probabilità
non conosciamo ancora.
(Laerte)

Era il 16 maggio 2010...e sei ancora.

mercoledì 27 aprile 2011

Ho Perdonato.


Ho Perdonato.
Errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità.
Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.
Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.
Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto.
Ho telefonato solo per ascoltare una voce.
Io sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto!
E vivo ancora!
È la vita, non mi stanca…
E anche tu non dovrai stancartene. Vivi!
È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa!
La Vita è troppo bella per essere insignificante!
(Charlie Chaplin)

venerdì 15 aprile 2011

Una morte che pesa come una montagna

di Piero Maestri
"L’uccisione di Vittorio Arrigoni è una di quei fatti che ti prende lo stomaco e ti lascia senza fiato: perché Vittorio era una bella persona, per le modalità in cui è avvenuta, per le tragiche conseguenze che avrà, oltre al fatto in sé, per la Palestina e i palestinesi.
Vittorio è stata una presenza importante in questi ultimi anni, da quando aveva deciso di rimanere a Gaza (unico italiano) durante l’offensiva israeliana denominata “Piombo fuso”, nel dicembre 2008/gennaio 2009. Le sue testimonianze dalla Striscia di Gaza sottoposta ad un feroce e criminale bombardamento erano per noi una delle poche fonti “dal basso” che ci raccontavano la realtà della violenza che subisce quotidianamente la popolazione palestinese.
Le sue attività insieme ai palestinesi – dalla protezione dei contadini del nord della Striscia che cercano di difendere la loro terra dall’espropriazione “per motivi di sicurezza” all’accompagnamento delle barche di pescatori a cui la Marina israeliana impedisce l’uscita in mare, alla relazione quotidiana con le famiglie palestinesi e con quei giovani che sono stati protagonisti delle manifestazioni dello scorso 15 marzo – hanno rappresentato allo stesso tempo l’esempio di una solidarietà umana e politica e la dimostrazione che i palestinesi non sono soli.
Abbiamo continuato ad ascoltare con interesse e partecipazione i racconti di Vittorio, dal suo blog, nelle telefonate in diretta nei molti presidi nelle città italiane che si collegavano in diretta con lui a Gaza, nelle corrispondenze con le radio ancora libere di questo paese in cui l’informazione è un disastro (soprattutto nei confronti dell’”invisibile” Striscia di Gaza).
La sua morte ci priva di tutto questo, ed è una perdita enorme.
Il rispetto per il suo impegno ci impone comunque di provare a capire, per ricordarlo nel migliore dei modi e per continuare il suo e nostro impegno a fianco della resistenza palestinese (quella dei gruppi politici, ma soprattutto dei contadini, dei pescatori, degli studenti, dei medici ecc…).
Non ci entusiasma il gioco del “cui prodest?” e non crediamo che il gruppo salafita responsabile della morte di Vittorio sia semplicemente una “invenzione” israeliana.
Purtroppo la disperazione e il peggioramento delle condizioni di vita e la chiusura degli spazi politici dei palestinesi – soprattutto nella prigione di Gaza – lascia vuoti che vengono riempiti da gruppi iper-minoritari ma che possono fare danni enormi. Naturalmente Israele ha tutto l’interesse che questi gruppi esistano, perché dividono ulteriormente la resistenza palestinese, rappresentano l’ennesima giustificazione per le sue politiche criminali e danno un’immagine terribile (naturalmente falsa) dei palestinesi. Per questo ci risultano odiose le “assoluzioni” preventive di chi come sempre getta addosso ai palestinesi tutte le responsabilità della loro terribile condizione – e in genere sono gli stessi che accusano i pacifisti di fare il gioco dei “terroristi”: la morte di Vittorio risponde anche a loro, alla loro insistente domanda “dove sono i pacifisti?”.
L’assassinio di Vittorio potrebbe fare male alla causa palestinese, perché saranno molti gli avvoltoi che cercheranno di mostrare la “disumanità” genetica dei palestinesi e/o degli islamici; potrebbe fare male perché vuole terrorizzare le/i volontari/e che vorranno seguire le orme di Vittorio – e questo interessa sia ai gruppi fondamentalisti che non vogliono una Palestina aperta al mondo, sia a Israele che vuole rendere ancora più invisibile e assediata la Striscia di Gaza, come dimostrano i suoi tentativi di fermare la Freedom Flottilla (subito seguiti dei loro amici come Berlusconi); potrebbe fare male perché i palestinesi si sentiranno ancora più soli.
A questo punto siamo noi che dobbiamo rispondere con forza che non ci faremo terrorizzare, che continueremo il nostro impegno a fianco della resistenza palestinese; che continueremo a costruire un ponte tra i giovani palestinesi che esprimono la loro necessità e volontà di liberazione (come i giovani tunisini, egiziani, libici, siriani che stanno in questi mesi facendo le loro rivoluzioni), i militanti della solidarietà internazionale e le/gli israeliane/i antisionisti; che continueremo ad andare a Gaza, a Gerusalemme, in Cisgiordania perché sappiamo che lì saremo sempre benvenuti; che continueremo il nostro impegno alla denuncia delle politiche dell’occupazione e dell’Apartheid e delle complicità dei governi europei in queste politiche.
Questo per noi è il tentativo di restare umani."
Continuerai a volare lo stesso...

mercoledì 13 aprile 2011

Ma così è l'amore

Ma così è l'amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato.
Innamorati, non si sente ragione; non si ha paura di nulla; si è disposti a tutto.
Innamorati, ci si sente inebriati di libertà; si ha l'impressione di poter abbracciare il mondo intero e ci pare che il mondo intero ci abbracci.(T.Terzani)

Ma così è l'amore...no ve lo chiedo: è proprio così...siamo davvero così imbecilli quando siamo innamorati? Io non ci ho fatto caso...o forse non me lo ricordo!?!

lunedì 4 aprile 2011

Un altro giro di giostra.

"La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E' così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.
Io provo."
(Tiziano Terzani)
da Tra genio e follia

mercoledì 30 marzo 2011

L'inerzia


Dopo un grande dolore viene un senso solenne,
Stanno composti i nervi, come tombe,
Il cuore irrigidito chiede se proprio lui
Soffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?
I piedi vanno attorno come automi
Per un'arida via
Di terra o d'aria o di qualsiasi cosa,
Indifferenti ormai:
Una pace di quarzo, come un sasso.
Questa è l'ora di piombo, e chi le sopravvive
La ricorda come gli assiderati
Rammentano la neve:
Prima il freddo, poi lo stupore, infìne
L'inerzia.
Poesia di Emily Dickinson

venerdì 25 marzo 2011

uomini: dr jekyll e mr hyde

Del mondo degli uomini una cosa l'ho capita: non tutte le domande hanno risposte!
A volte bisogna cogliere le risposte nei silenzi, non c'è bisogno di scavare a fondo per comprendere lo squallore e lo scarso valore di qualcuno, bisogna accettare che ci siamo sbagliate a valutare e voltare pagina... dopo tempo gli stronzi ritornano sempre e solo allora ci si prende qualche soddisfazione!
Interessanti i pareri espressi nel blog del link allegato (clicca sul titolo).

mercoledì 23 marzo 2011

Proviamoci anche noi!

Era il 1992 e Severn Cullis Suzuki era una bambina di 12 anni, che insieme a ad altre sue coetanee, raccolse i fondi necessari per partecipare al Vertice della Terra a Rio de Janeiro.
Nel suo discorso si era prefissata di fare la morale ai potenti del mondo, a quelle persone adulte che forse avranno giudicato le sue parole infantili e banali, proprio perché pronunciate da una bambina. Quelle persone allora, evidentemente non colsero il senso profondo di quei sei minuti del discorso di Severn, quei sei minuti in cui ogni parola della ragazza pesava come un macigno sulle coscienze di coloro che avevano e che hanno tutt’oggi, la responsabilità delle scelte.
Quindi domandiamoci perché lei, senza arroganza, senza prosopopea, ha dimostrato di essere molto più coraggiosa di noi, tutti noi che siamo suo padre e sua madre, tutti noi che dovremmo preservare il suo futuro, tutti noi che abbiamo lasciato fare a lei ciò che avremmo dovuto fare noi. Riprendiamoci il nostro ruolo ed esercitiamolo al meglio!
Salviamo il nostro mondo e quello dei nostri figli...almeno proviamoci!


giovedì 17 marzo 2011

B-side

B-side

non c'è molto da dire...i fatti si commentano da soli...al PORCO la prossima mossa!

martedì 15 marzo 2011

dedicato alle donne

Nota del 5/10/2010...ma quanto mai attuale
"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo de...i dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi, e hai pianto. Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze! Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte. E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente. Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti..."

Jack Folla 

sabato 12 marzo 2011

Che terremoto...



La storia ha già mostrato la gravità delle conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari.
Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore.
Dall'incidente di Chernobyl la sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione.
Eppure la scienza non è onnipotente.
Quello che sta succedendo in Giappone ci insegna che non esistono cose senza rischi. Quello che può succedere è il prezzo che si deve pagare x la tecnologia a tutti i costi.
Io non ci sto

martedì 8 marzo 2011

Ama la vita!


"Ama la vita così com'è
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un pò.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!

Madre Teresa di Calcutta è stata ed è ancora il simbolo della generostà e dell'altruismo. Ha dedicato la sua vita alle persone bisognose e con il suo operato ci ha saputo comunicare, non predicando, bensì agendo, che la generosità è energia pura e positiva, una qualità importantissima del carattere di una persona. Essa va coltivata e sviluppata per migliorare lo stato della collettività nella quale viviamo e della quale facciamo parte.
Le parole di Madre Teresa ci suggeriscono di dimenticarci di noi stessi come individui e di rispecchiarsi negli altri. Ne consegue che mentre ci operiamo per il prossimo in realtà ci stiamo prendendo cura anche della nostra persona.

La Cambogia ci fa una pippa


La Cambogia ci fa una pippa
Donne in politica.
Ecco la classifica della presenza femminile nei Parlamenti dei vari Paesi.

martedì 1 marzo 2011

non proprio una lettera

non proprio una lettera...scrivo due parole ad un caro amico:

Caro Amico,
grazie di essere entrato nella mia vita e di aver condiviso parte del mio cammino.
Grazie di aver sorriso e urlato con me. Grazie delle tue risposte. Grazie dei tuoi silenzi.
Tu forse non te ne rendi conto ma ti devo moltissimo, mi hai insegnato tanto.
Dunque, devo dire che una cosa buona questo lavoro l'ha fatta, dato che ti ho conosciuto proprio qui.

E subito, cosa strana, è scattato dentro di me qualcosa.
Qualcosa di assolutamente innocente, sia chiaro.
Come parlavi, quel che dicevi, i tuoi ragionamenti, il tuo sarcasmo, la tua ironia; e più passavano i giorni, più parlavamo, più mi innamoravo del tuo modo di pensare...certo la tua "filosofia di vita" fà la differenza!

So che ci sentiremo ma ammetto che mi mancheranno i tuoi discorsi, le tue imprecazioni e i nomignoli sempre più strani che mi davi.
Caro Amico quanta differenza c'è fra te che sei così speciale e tutte le altre persone!
So che, come me, non sei perfetto e questo fa sì che io ti senta ancora più vicino.


"In momenti di crisi - in quei momenti dove c'è troppa poca luce per trovare la strada da soli - è bello sapere che altri cuori ci hanno affidato parole di speranza confidando proprio in quello stesso sentire che unisce, che fa sentire meno soli, che nobilita. E che io chiamo amicizia" (Sullivan)

io aggiungo solo un grazie e un arrivederci...

mercoledì 29 dicembre 2010

?

Io a volte mi domando ancora cosa sono stata per te...mi domando perchè hai fatto guerra e fuoco, hai spostato mari e scalato montagne, hai messo a soqquadro la mia vita se poi dovevi lasciarmi lì...lì sul bordo di una strada...sola ad attraversare un incrocio col semaforo spento.
Sai io sono ancora lì...proprio a quello stesso incrocio...perchè non ce la faccio ad attraversare se non ci sei tu ad afferrarmi la mano!
E rimango lì da sola...

giovedì 18 novembre 2010

parlare di

Proviamo a parlare di politica, nonostante tutto.
Ci troviamo in Italia, al termine della lunga transizione cominciata nel ’92-’94, in una situazione per molti aspetti disperata.
Non è un problema di immagine, ma di sostanza.
All’arretratezza strutturale del nostro Paese, all’inefficienza della sua pubblica amministrazione, all’enormità del debito pubblico si sono aggiunti negli anni la dissoluzione di uno spirito pubblico condiviso, il venir meno dell’idea di nazione unitaria, la trasformazione dello scontro politico in faida e caccia all’uomo, l’affermazione del potere extrademocratico della magistratura.
Il sonno della politica ha generato mostri: e ora quei mostri, nell’ingoiare Berlusconi, rischiano di cancellare quel poco di equilibrio costituzionale che ancora sorregge la precaria democrazia italiana.
I cittadini hanno il dovere di intervenire.
Sia chiaro: Berlusconi è stato, fin dalla sua discesa in campo, fra i più accaniti avversari della politica, e se ora si trova nella situazione in cui si trova la causa è fondamentalmente e sostanzialmente politica: dopo la grande vittoria del 2008 il presidente del Consiglio avrebbe dovuto riconciliare il Paese anziché spaccarlo; avrebbe dovuto fare le riforme promesse, anziché ingolfarsi in una sequenza senza fine di leggi (spesso abortite) ad personam; avrebbe dovuto (e potuto) conquistare Casini, anziché espellere Fini.
Gli errori di Berlusconi, tuttavia, non mutano né diminuiscono le responsabilità delle altre parti politiche.
Che vuol poi dire poche semplici cose:
1) rifiutarsi di partecipare in qualsiasi forma a qualsivoglia discussione sulle vicende giudiziarie e/o private del Presidente del Consiglio;
2) chiedere con forza le elezioni anticipate;
3) spiegare agli italiani quale idea abbia ciascuna coalizione per il futuro del Paese;
4) preparare una coalizione e una leadership capaci di conquistare la maggioranza degli elettori.

Semplici?
Attendo le vostre risposte

domenica 14 novembre 2010

la voce che mi piace

Un desiderio di nuovi orizzonti si sta facendo strada in me e provo come la sensazione di prossimi ulteriori distacchi, quasi certi aspetti del mio quotidiano, soprattutto nei rapporti umani, fossero ormai lontani da quello che oggi sono...
Mi muovo disorientata, con la bussola e nel cuore la speranza di essere ad ogni risveglio migliore nel mantenere fede ai miei impegni quotidiani...
L'assenza di una motivazione forte, anche al di fuori di ciò che provo in me, mi fa sentire come uno scalatore che, arrestatosi nell'arrampicata in corso, rimane sospeso, agganciato alle corde...quasi fosse del tutto inerte...rapito dalla sua capacità di astrazione.
Nell'assecondare il cuore, ha imparato ad avere fiducia nelle sue braccia, nelle gambe, nella mente come nello spirito...perchè solo così, anche di fronte ad una battuta di arresto, si può seguire sempre il proprio percorso riprendendolo da dove lo si aveva interrotto...
Ma oggi non riesce a riprendere la sua scalata, proprio ora che potrebbe raggiungere le ultime cime di un cammino che lo proietta verso le colline e, da ultimo, alla sognata pianura...
"Fidati di te stessa, della vita, dell'amore, della tua capacità di arrivare sulla cima e poi alla sognata pianura!"
Incontrarla nelle parole che trasmette è sempre piacevole...un comprendersi senza conoscersi personalmente...per noi così diversi ma in fondo uguali...per chi sa ascoltare col cuore e andare oltre ciò che appare...

venerdì 12 novembre 2010

Sono quì

Sono qui... E l'anima del tempo si fa sentire dentro di me... Dico al mio cuore di non tacere mai, al mio sorriso di non spegnersi mai, ai miei occhi di continuare ad amare...
Sogno tenerezza...l'abbraccio di una persona che aspettavo da tanto tempo, una carezza sul mio volto quando sono triste, la tenerezza di un tuo sguardo, la gioia infinita di un'incontro, la dolcezza di ogni tua parola, una voce che mi entra nel cuore, sogno la tenerezza di un bacio rubato, di un momento infinito... Ma siamo cosi vicini, e cosi lontani...

giovedì 11 novembre 2010

due meravigliosi occhi blu

"Nella tragedia vediamo le creature più nobili rinunziare, dopo lunghi
combattimenti e lunghe sofferenze, ai fini perseguiti con accanimento,
sacrificare per sempre le gioie della vita, oppure sbarazzarsi
liberamente con gioia del peso dell'esistenza medesima"
Arrivederci dolce presenza della mia infanzia e della mia vita tutta...perché anche se da oggi non ti vedrò più continuerai a vivere nel mio cuore e in quelli di coloro che ti amano....

sabato 4 settembre 2010

lunedì 2 agosto 2010

Rabbia!

martedì 3 febbraio 2009

A volte ti senti triste, come oggi...è bastata una piccola parola, per farmi pensare, i miei pensieri stavano vagando come dei suoni, di una musica triste, ma la vita è cosi...
Appena ti volti, sai che potrebbe cambiare, e passare da un momento di gioia, a un momento di tale rabbia!
Avrei voglia di urlare, di scappare, senza nessuna meta, solamente andare lontano, dove rabbia, tristezza, non sanno cosa sia....
Ma un nuovo giorno si sta avvicinando, con la speranza, che i mie pensieri di oggi, svaniscano nel nulla, per rivivere una nuova giornata, serena con la vita!